Si lo so che il primo aprile ritorno alla Fondazione (devo dire con vero piacere). E quindi rimetto piede sull’Eurostar AV delle 8.10 a.m. (con molto meno piacere). Ma il titolo del post non c’entra nulla con tutto questo.
Il fatto è che qui in Giappone il primo aprile è una data importante. Le persone cambiano lavoro il 1 aprile. L’anno accademico si inaugura il primo aprile. E così via discorrendo.
E tutto questo ha fatto sì che oggi intorno alle 5 p.m. si sia presentata in ufficio una simpatica signora giapponese, che festeggiava non so cosa, o salutava i suoi colleghi (le spiegazioni di Piero per una volta non mi sono bastate per capire del tutto la faccenda), e ha offerto dei dolci.
Naturalmente ho accettato volentieri (qui mangio così poco che non mi pongo limiti con i dolci) ma mai mi sarei aspettato di azzannare una morbida delizia piena di meravigliosa, soffice, fragrante panna.
Ho ringraziato la signora in questione in tutte le lingue che conosco (una e un poco) e porterò il suo ricordo con me per tutti i secoli dei secoli.
Ciò detto, il resto della giornata lavoro, preparazione degli incontri di domani, definizione della data dell’incontro con Yutani san (research proritè commitee).
Alle 6.30 p.m. appuntamento con Luca per la cena. Al Big Boy la carne è buona ma c’è troppo odore. Credo che non ci tornerò più.
Alle 7.50 p.m. sono in camera. Chat varie, compresa la new entry Danilo. Vado a dormire abbastanza presto, intorno alle 11 p.m.