L’amletico dubbio sarà sciolto probabilmente solo dopo la nostra visita con Piero al RIKEN Yokohama Institute (1-7-22 Suehiro-cho, Tsurumi-ku, Yokohama City, Kanagawa, 230-0045, Japan).
La città pare sia bella, ma vorremmo tornare non molto tardi. Vediamo. Se la giornata rimane bella forse vale la pena.
Sveglia alle 5.30 cn mal di testa compreso. Il massimo del minimo. But no problem. Mi rimetto sotto e sonnicchio fino alle 6.30 am. Appena mi alzo la testa comicia ad andare meglio (si fa per dire).
Mi collego per vedere se mi hanno mandato il pdf dell’articolo. Niente. Leggo la posta (mi sono arrivate mail di Sondra, Luigi Morra, Tommaso (il server è ok), Riccardo Vicinanza (un ragazzo che avevo conosciuto un anno fa su un traghetto per Procida; adesso ha 12 anni, ha scritto una canzone, me l’ha mandata, mi sembra bellissima, la canzone, bellissimo, che me l’abbia inviata), Antonio Lieto, Fabrizio Ferrari (il mitico prof. di cui vi ho già raccontato; sto pensando di chiedergli l’autorizzazione a pubblicare le sue mail).
Alle 9am sono in ufficio, scrivo un pò di mail (dalla stanza continuo ad avere problemi nonostane abbiano cambiato il server), faccio mente locale su cò che posso chiedere a Yoshihide Hayashizaki nel caso sia al RIKEN Yokohama Institute e io riesca a parlargli un quarto d’ora.
Arrivano presto le 11 am e mi devo preparare (l’appuntamento con Luca a Narimasu è alle 12 am).
Segue…
Facciamo una veloce colazione a Narimasu e andiamo. Alle 1.20 pm siamo all’uscita est di S (Help). Piero arriva dopo 5 minuti, prendiamo un taxi che ci porta a destinazione in pochi minuti.
Facciamo una visita guidata (e che guida 🙂 ai nascenti Omics Laboratory ed è un’esperienza davvero molto interessante (invidio un pò Luca che mi accorgo ci capisce molto meglio di me, che afferro le principali, ma avrò bisogno di ritornare su ogni punto dell’intervista; è troppo sperare che Luca mi aiuti? :-).
Naturalmente sono luoghi nei quali vanno osservate delle misure di sicurezza (non elevate, nel nostro caso, di livello 2) e questo vuol dire che abbiamo fatto la visita con scarpe (pantofole) apposite (ma questa qui in Giappone è la norma) e con un camice verde. Mi sarebbe piaciuto fare una foto a Luca con Piero, ma non ho osato dirlo (provate voi a immaginare perché).
In ogni caso alla fine abbiamo convenuto che (purtroppo) molti biologi italiani un laboratorio così se lo sognano la notte.
Alla fine della visita riusciamo a incontrare Hayashizaki per un saluto veloce ma cordiale. E Piero fa in modo che io possa inviargli le mie domande via mail. Dal mio punto di vista è ottimo.
Prendiamo ancora un caffé con Piero e trascorriamo un’altra mezzora davvero simpatica.
Alle 3.30 pm partenza per Yokohama, destinazione LandMark Tower.
Scelta quanto mai azzeccata. Il panorama da lassù (69 piani) è davvero da mozzare il fiato. A 360 gradi. Scendiamo e discutiamo se fare ancora un giro. Luca non ne ha voglia ma mi asseconda e quando fa così non funziona.
Ad un certo punto marcia indietro e via verso Tokyo. Negozi. Regali. Mamma quanti ne siete. Scegliamo il più possibile cose piccole. E leggere. m naturalmente non sempre è possibile. Specialmente per il settore junior.
Alle 6.50 pm siamo a Ikebukuro. Compriamo cose buone da mangiare. E poi a casa.
Luca è affamato. Io comincio a collegarmi per provare il nuovo modem che hanno messo in stanza.
A fasi alterne (abbiamo anche da dividere i regali e da decidere cosa va nella valigia di uno e cosa in quella di un altro) e con immediate proteste di Laura e Riccardo, chiacchieriamo o chattiamo con la suddetta family, con Danilo, con Cinzia, con Antonio.
Luca controlla se ci sono novità dal versante basso. Nothing. Restiamo a chiacchierare ancora un pò, io sto sul punto di crollare.
Luca mi saluta. Alle 10.30 pm sono a letto.